Roma Capitale pronta ad aprire quartieri a luci rosse

Roma, la Capitale d’Italia, sfida i proibizionisti e si dice pronta a riaprire le case chiuse. O meglio di fondare dei quartieri a luci rosse. A dirlo è stato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, favorevole all’iniziativa per eliminare la prostituzione dalle strade della capitale.

La decisione non può prenderla il sindaco di sua iniziativa, questo è certo, ma già il fatto di essersi espresso in modo favorevole a questa eventualità fa notizia. Sulle principali strade romane assistiamo inermi ad uno spettacolo indecente, con decine di prostitute che sfilano sui marciapiedi, in attesa dei clienti.

Molte di queste ragazze sono sfruttate ed hanno passato orrendi momenti fatti di violenza e costrizione da parte dei loro sfruttatori. Vederle sulla strada non è piacevole e non dà un immagine pulita ed ordinata della città. Marino fa un paragone con la recente liberalizzazione della cannabis in alcuni Stati degli Usa, che hanno deciso di mettere fine allo spaccio sulle strade.

Ignorare che esistano zone franche nella capitale, dove prostitute e clienti consumano rapporto sessuali è da ipocriti. Le dichiarazioni di Marino sono state prudenti, ma costruttive. Esiste un problema di illegalità che deve essere risolto una volta per tutte. Mettere la testa sotto la sabbia non serve a nulla.

Liberalizzare la prostituzione significa tenere sotto controllo il fenomeno e soprattutto di proteggere le ragazze dallo sfruttamento. Sarebbe una loro scelta consapevole e disciplinata da leggi ad hoc, con le quali si creerebbe ordine. Inoltre, le strade verrebbero liberate da uno spettacolo triste, dove le macchine si vedono in file sui marciapiedi e scegliere la merce.