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Renzi: per la vicenda Mose venerdì provvedimento ad hoc

Renzi: per la vicenda Mose venerdì provvedimento ad hoc

Matteo Renzi vuole riformare il sistema anticorruzione attraverso una legge specifica. Il Premier è consapevole che lo scandalo Expo 2015 e la vicenda Mose stanno minando moltissimo la credibilità del Governo.

Anche se le inchieste sono partite molto tempo prima che Renzi diventasse Capo del Governo, producono comunque conseguenze negative sull’immagine dell’esecutivo. Renzi ha dichiarato che venerdì prossimo il governo discuterà ed approverà un decreto con il quale verrà stabilito il piano anticorruzione pensato da Raffaele Cantone.

Entro la fine di Giugno verrà approvata una riforma della giustizia con nuove regole per combattere la corruzione che dilaga in Italia. A Raffaele Cantone verranno riconosciuti pieni poteri che gli consentiranno di monitorare le procedure degli appalti pubblici, al fine di combattere il giro di mazzette che si crea quando i corrotti ed i corruttori sentono odore di denaro.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il quale ha proposto la partecipazione della Direzione Distrettuale Antimafia nelle inchieste. Grasso ha inoltre proposto che non vengano riconosciuti i vitalizi a coloro che si sono macchiati del reato di corruzione. Ha voluto dire la sua anche lo stesso Raffaele Cantone, il quale considera il sistema di corruzione che ruotava intorno al Mose di Venezia un meccanismo ben oliato nel quale sono coinvolti politici, appartenenti alle Forze dell’Ordine e magistrati.

Renzi vuole rinforzare drasticamente le norme contro la corruzione e riformare il sistema di gestione degli appalti pubblici, che troppo spesso (o quasi sempre) sale alla ribalta non per i risultati, ma per gli scandali che li rendono protagonisti.

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