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Piano casa, campi di applicazione e le norme per gli ampliamenti

Piano casa, campi di applicazione e le norme per gli ampliamenti

Nessuno credeva al successo del provvedimento di quello che è stato chiamato Piano casa: in particolar modo, gli amministratori locali si sono fatti vedere molto sospettosi nel ricevere questa idea che veniva dalla mente del precedente premier, Silvio Berlusconi.

Infatti, rilanciare l’edilizia in un periodo di crisi economica concedendo agli italiani, che possedevano una casa mono o bifamiliare, la possibilità di ampliarsi avvalendosi di premi volumetrici fino al 20% era una idea pazzesca, ed invece ha funzionato.

Sfatare la crisi economica tramite il rilancio dell’edilizia: senza dubbio ha permesso ulteriori posti di lavoro e ha dato la possibilità alle famiglie di ottenere quella stanza in più di cui si ha sempre bisogno.

Comunque, a distanza di cinque anni dall’intesa che si è fatta le leggi regionali che mettono in vigore il Piano casa sono ancora attive su tutti i territori, ad esclusione dell’Emilia Romagna in cui è giunta la scadenza della legge e della Lombardia, che ha fatto lo stesso.

Dappertutto comunque giunge notizia di cercare di trasformare misure temporanee in provvedimenti a pieno regime, e questa non è una cattiva idea: proprio per questo bisogna conoscere i campi di applicazione del Piano Casa.

Numersoe sono senza dubbio le agevolazioni che concernono diversi campi, che vanno dall’efficienza energetica all’antisismica, ma non solo. Riguardano altresì le operazioni di demolizione e le ricostruzioni di interi edifici.

Inoltre, non bisogna scordare la possibilità di sopraelevazione, e non solo di ampliamento orizzontale, e ad aggiungersi a ciò c’è il riuso dei sottotetti a fini abitativi e l’esempificazione dei titoli abilitativi che sono stati domandati.

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