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Aggiornamenti Gaza: tregua di 12 ore, rifiutata settimana di pace

Aggiornamenti Gaza: tregua di 12 ore, rifiutata settimana di pace

Dalla Striscia di Gaza arrivano continui aggiornamenti; l’ultimo in ordine cronologico riguarderebbe una tregua di 12 ore concessa da Israele dopo la proposta rifiutata di una settimana di pace. Il cessate il fuoco è iniziato stamattina alle 7 e, ovviamente, terminerà oggi alle 19.

Israele, sotto continua pressione dell’ONU e del segretario di stato degli USA John Kerry, ha dovuto acconsentire alla richiesta di momentanea sospensione delle ostilità. La proposta originaria, che gli Israeliani si sono rifiutati di accettare, prevedeva una settimana di pace per Gaza.

Il rifiuto nasce, almeno a parere di Israele, dalle condizioni proposte per la tregua che non tenevano minimamente conto delle necessità di sicurezza del paese e agevolavano invece la Palestina. In particolare la popolazione ebraica sarebbe stata cacciata dalla Striscia di Gaza.

Ciò che le televisioni israeliane hanno poi rilevato è che l’eventuale tregua di una settimana avrebbe costretto il paese a rinunciare alla possibilità di eliminare i tunnel sotterranei utilizzati dai terroristi provenienti dalla Palestina per giungere a Gaza e danneggiare Israele.

Favorevole alla tregua di una settimana si era invece dichiarata la Palestina. In questo arco di tempo, almeno così rivelano le fonti vicine ad Hamas, si sarebbe potuto trovare più facilmente un accordo in merito a tutte le questioni che da sempre insanguinano la Striscia di Gaza.

Le due parti potrebbero firmare la pace soltanto se l’ONU e l’U.E. si facessero garanti di un accordo che preveda la cessazione dei lanci di razzi e la distruzione dei tunnel sotterranei da parte della Palestina, la fine del blocco su Gaza e l’addossamento delle spese di ricostruzione per Israele.

Intanto i soccorritori, allo scattare della tregua, si sono subito dati da fare per salvare dalle macerie le tante vittime di guerra. Finora si stima che i feriti tratti in salvo dai mucchi di costruzioni distrutte siano almeno 40. Non tutti purtroppo sono ancora vivi; il bilancio dei morti a Gaza sale così a 940.

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