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Riforme ed economia: Renzi fa il punto della situazione

Riforme ed economia: Renzi fa il punto della situazione

Matteo Renzi parla ancora della situazione che sta attraversando il Paese, concentrandosi soprattutto sulla questione delle riforme e sulle conseguenze che sta avendo sul mondo politico.

Il Premier ammette di essere convinto che ogni giorno in cui gli altri partiti fanno ostruzionismo in realtà è un punto in più che guadagna il suo governo, ma questo non va comunque bene perché non sono accettabili ulteriori rallentamenti sui grandi cambiamenti in ambito di lavoro, fisco, infrastrutture e burocrazia che daranno all’Italia la giusta spinta per uscire dalla crisi meglio di altri paesi.

Stasera, dopo l’approvazione del decreto cultura (verrà richiesta la fiducia) si ricomincerà a discutere della riforma costituzionale: Renzi chiede alle opposizioni lo smorzamento dei toni (basta gridare al colpo di stato, aggiunge) e la riduzione delle migliaia di emendamenti ostruzionistici a un numero (circa un centinaio) che permetta una vera discussione in Aula. Altrimenti, dice il presidente del Consiglio, il Governo, anche se impiegando più tempo, è in grado di andare avanti da solo.

Renzi si dice ancora fiducioso sulla possibilità di chiudere entro l’8 agosto come (ottimisticamente) preventivato, ma ammette che se si dovesse andare di qualche giorno o settimana oltre non sarebbe un problema; l’importante è che non si debba pensare solamente a coloro che dicono sempre no: questi ritardi non fanno arrabbiare gli esponenti della maggioranza, ma fanno arrabbiare i cittadini.

Per l’ex sindaco di Firenze si prospettano nuovi incontri con gli altri leader politici di maggioranza e opposizione per cercare di trovare un accordo; tra i primi ad essere sentiti dovrebbe esserci Berlusconi per fare il punto sul patto del Nazareno.

Qualche parola anche sull’economia: la presenza sulla scena internazionale di crisi e segnali negativi (ad esempio le situazioni in Libia, Medio Oriente e Ucraina) non permettono una crescita ai livelli previsti; ma, anche se il Governo è obbligato ad impegnarsi per fare di più, ci sono alcune luci in questo panorama pieno di ombre: ci sono 54000 posti di lavoro in più, ci sono investitori internazionali interessati ad alcune realtà italiane (come Piombino) e i famosi 80 euro in più hanno comunque dato un prezioso aiuto alle famiglie.

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