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L’influenza è arrivata in Italia, isolato il primo caso a Genova

L’influenza è arrivata in Italia, isolato il primo caso a Genova

Isolato a Genova il primo virus dell’influenza della stagione 2011-2012. Si tratta di un uomo sulla quarantina colpito da polmonite e ricoverato nel reparto di Malattie Infettive del San Martino. Per ora è l’unico caso in Italia, che entra a far parte dei 79 casi finora catalogati in Europa, gran parte dei quali isolati in Olanda e in Norvegia.

La soglia epidermica comunque risulta ancora lontana.

«Siamo perfettamente nei tempi – spiega Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss – in genere i primi avvistamenti del virus si hanno sempre verso fine novembre, quasi sempre nel Nord Italia. Ora aumenterà leggermente la curva di incidenza, poi, attorno a Natale avremo una crescita dei casi per arrivare al picco tra gennaio e febbraio».

Il virus fa parte del ceppo AH3N2, il cosiddetto Perth-like (dalla città australiana della costa occidentale).

Giancarlo Icardi, ordinario della Facoltà di medicina, spiega: «è un virus largamete atteso, che fa parte di quelli inseriti nel vaccino».

Nonostante il virus tenti di cambiare per contrastare il nostro sistema immunitario ed i vaccini, i sintomi sembra che siano gli stessi dell’anno precedente: febbre da 38 gradi in su, cefalea, sudorazione, brividi, astenia, malessere generalizzato, e almeno un sintomo respiratorio tra tosse, mal di gola e congestione nasale.

Di conseguenza anche l’antidoto non è cambiato rispetto allo scorso anno. La campagna di vaccinazione è partita il 24 ottobre. Anche se è stato confermato che il virus è contenuto e che questa stagione influenzale si annuncia a bassa-media intensità (2-4 milioni di italiani colpiti), come ogni influenza non va sottovalutata. Non sono da escludere, infatti, complicanze per i pazienti più a rischio. Oltre a tutti gli over 65, l’elenco degli aventi diritto alle dosi gratuite comprende bambini di età superiore ai sei mesi, ragazzi ed adulti con patologie croniche: asma e malattie dell’apparato respiratorio, cardiopatie, diabete, insufficienza renale, tumori; tutte le persone ricoverate presso strutture per lungodegenti.

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