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Aggiornamenti Marco Pantani: nuovi indizi e sospetti, strane telefonate

Aggiornamenti Marco Pantani: nuovi indizi e sospetti, strane telefonate

A seguito della recente notizia della riapertura dei fascicoli relativi alle indagini sulla morte di Marco Pantani, gli inquirenti vagliano ora nuovi indizi e strane telefonate che, secondo gli ultimi aggiornamenti, hanno indirizzato già i sospetti degli investigatori su una più ristretta cerchia di probabili assassini.

Quel 14 febbraio del 2004 Marco Pantani alloggiava presso il residence “Le Rose“, Rimini. Il corpo del Pirata fu rinvenuto intorno alle ore 20.30. Il clamore della notizia mise subito in allerta tutti gli ospiti della struttura alberghiera; investigatori e soccorsi non tardarono ad arrivare.

Intorno alle 20.50 la notizia della morte di Marco Pantani si era già diffusa tra amici, parenti e ammiratori del giovane ciclista. Ci si chiede quindi per quale motivo, proprio a quell’ora, qualcuno, sfruttando le linee telefoniche dell’albergo, indirizzò una chiamata ad alcuni conoscenti del Pirata.

Oggetto della telefonata era la comunicazione che, benché si provasse da qualche ora a mettersi in contatto con Marco Pantani, l’atleta risultava irraggiungibile. Dato che la chiamata è partita dall’albergo e che per quell’ora la stanza era già invasa dagli inquirenti, il particolare appare strano.

A questa notizia si aggiungono altre rivelazioni già rese note in precedenza. Marco Pantani, per esempio, sarebbe stato assassinato tra le 13 e le 20, ma il suo corpo sarebbe stato scoperto alle 20.30 perché qualcosa ostruiva l’accesso alla sua stanza.

Gli oggetti che impedivano ai custodi di entrare nell’appartamento di Marco Pantani sarebbero stati identificati con un armadio, poi con un forno a microonde, poi ancora con un appendiabiti ed infine con un piccolo mobile. Nella stanza del campione sono stati rinvenuti oggetti da lui lasciati a Milano.

Sul corpo di Marco Pantani infine sono stati segnalati strani lividi e l’autopsia ha accertato che i quantitativi di cocaina presenti nel sangue del Pirata erano tali da poter essere ingeriti soltanto con l’acqua, probabilmente fatta bere a forza al campione. Le indagini ripartiranno a settembre.

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