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Moratti si racconta tra Mancini, Mourinho, Ibra e Balo

Moratti si racconta tra Mancini, Mourinho, Ibra e Balo

Massimo Moratti ha rilasciato una esclusiva e lunga intervista al Corriere, raccontando la sua esperienza in quasi vent’anni ai vertici della società nerazzurra.

L’ex presidente rivela che appena divenuto proprietario dell’Inter aveva in mente di prendere Cantona e Mancini, ma il francese divenne famoso per quel colpo di kung-fu al tifoso del Crystal Palace ed aveva deciso di restare al Manchester, mentre Mancini in quel periodo non era cedibile. Per il presidente sarebbe stata un’accoppiata fantastica.

Comunque andò vicinissimo a Mancini anche nel 1996 ma poi Enrico Mantovani gli aveva spiegato che ci sarebbe stata una rivolta popolare dei tifosi della Sampdoria e pertanto decise di tirato indietro.

Nel giugno 1997 arriva però un certo Ronaldo, considerato da Moratti il miglior investimento dei suoi 18 anni di presidenza interista.

Parole di affetto anche per Ibrahimovic e Balotelli, il primo per le doti straordinarie che hanno permesso di vincere tre scudetti di seguito, mentre su Super Mario l’ex presidente ammette: “Mi spiace molto che stia attraversando un periodo così; ha avuto grandi opportunità, ma non è riuscito a raccogliere quanto avrebbe potuto. Si è involuto rispetto a quando giocava con l’Inter”

Infine non poteva mancare nei ricordi di Moratti un certo Josè Mourinho, l’uomo che ha permesso la conquista dello storico Triplete e che tanto gli ricorda Herrera, definito un grande lavoratore, serio, scrupoloso, sempre pronto a difendere la società. E soprattutto un vincente.

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