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Mafia, l’Italia ricorda Giovanni Falcone 23 anni dopo Capaci

Mafia, l’Italia ricorda Giovanni Falcone 23 anni dopo Capaci

Ventitré anni dopo, si ricorda e si commemora la strage di Capaci: spartiacque della storia d’Italia, tra un prima e un dopo.

Quel dopo, quello più terribile e angosciante, è iniziato alle 17.58 del 23 maggio 1992, nel momento in cui il tritolo piazzato da Cosa Nostra vicino allo svincolo di Capaci sull’A29 uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani.

Tante le iniziative previste oggi per ricordare la vile uccisione di uno degli uomini che con coraggio e determinazione stava cambiando la lotta alla mafia in Italia.

In tutto il Paese oltre 40.000 studenti italiani e un centinaio di ragazzi provenienti da Europa e Stati Uniti, nel 23esimo anniversario della strage di Capaci, scenderanno oggi nelle piazze della penisola per l’iniziativa “Palermo chiama Italia”, manifestazione organizzata dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione.

«Le piazze unite in un solo coro per la legalità sono un segnale importante – ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, anche lei alle celebrazioni palermitane – sono la fotografia di un Paese che dice con chiarezza da che parte vuole stare e di una scuola che sa di avere un ruolo chiave nell’educazione alla legalità e lo esercita con passione e grande impegno. Un impegno di cui ringrazio profondamente i nostri insegnanti».

Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna nella sua città per “Palermo chiama Italia”, evento organizzato nell’aula bunker del tribunale del capoluogo siciliano, con gli interventi di altre personalità in rappresentanza delle istituzioni, oltre al Capo dello Stato.

Altre le iniziative previste a Palermo per l’anniversario della strage di Capaci. Cento gerani colorano di rosso il giardino della memoria “Quarto Savona 15”, sul tratto dell’autostrada A29 dell’attentato, piantati anche da Tina Montinaro, moglie di Antonio, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, e presidente dell’Associazione Quarto Savona 15, da Nico Gozzo, procuratore generale di Palermo, e da cento motociclisti della Polizia di Stato.

Anche le band musicali danno il loro contributo, come il quartetto dei palermitani Flac con il brano antimafia “19-7-92“, presentato ad AreaSanremo2013. Infine, l’iniziativa congiunta di Libera, Corpo Forestale dello Stato e Atletica Berradi che, grazie ai biglietti offerti dal Palermo calcio, consentirà a 200 ragazzi di assistere al match Palermo – Fiorentina del 24 maggio allo stadio Renzo Barbera.

La sorella di Giovanni Falcone, Maria, ha detto: «Solo insieme, costituendo una forza comune si vince la guerra contro la mafia». La speranza, e l’obiettivo, è che queste parole come tante altre non restino lettera morta ma diventino testimonianza viva. Come l’esempio di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta ha dimostrato fino al sacrificio estremo.

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