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Riforme: Beppe Grillo accusa Matteo Renzi di lentezza e minaccia disinteresse

Riforme: Beppe Grillo accusa Matteo Renzi di lentezza e minaccia disinteresse

Beppe Grillo ha avuto l’ennesimo scontro con Matteo Renzi sull’aspro terreno delle riforme; il leader dei 5 stelle accusa il premier di una lentezza ben celata e minaccia il disinteresse del suo partito per le successive innovazioni proposte dal governo.

Beppe Grillo, dal suo blog, ha attaccato ieri Matteo Renzi. Il comico genovese ha dato al premier del bradipo sostenendo che, dietro un falso alone di decisionismo, questi in realtà sta perdendo soltanto del tempo. Ancora dal web partono dei solleciti su un prossimo confronto in materia di riforme.

Il leader del M5S ha poi minacciato che, qualora non fosse arrivato entro oggi un invito formale per discutere della riforma sulla legge elettorale, Grillo e compagni avrebbero lasciato la questione in mano a Renzi e Berlusconi, da lui definito come il “noto pregiudicato”.

Secondo Grillo, Renzi illude gli italiani parlando dapprima di mesi, non si sa quanti, che separano il nostro stato dal cambiamento totale, e poi di giorni, “diecimila giorni“, che, soltanto come notano i più attenti, in realtà corrispondono ad anni di operato.

Questa lentezza, abilmente celata, è evidente nei confronti dei numerosi solleciti e della più volte confermata disponibilità al dialogo rilasciata via web da Grillo e dai membri del suo partito a cui nessuno di loro, almeno così si legge, ha mai ricevuto risposta.

Dopo qualche altra provocazione rivolta a Renzi e Berlusconi, i 5 stelle hanno finalmente ricevuto la risposta del PD che assicura loro un prossimo confronto (per cui non è stata fissata una data). Precisa poi che la legge è stata già approvata e che Grillo potrà al massimo rivederne alcuni particolari.

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