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Delitto Scazzi: Sabrina e Cosima restano in carcere

Delitto Scazzi: Sabrina e Cosima restano in carcere

Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano resteranno in carcere, Il gup rigetta la richiesta di scarcerazione per la zia e la cugina di Sarah, la 15enne uccisa lo scorso agosto ad Avetrana.

«per tutto il corso delle indagini hanno mentito, mentito e poi ancora mentito, spudoratamente, pervicacemente, per giunta giungendo a lanciare accuse e sospetti su persone che esse sapevano perfettamente essere del tutto innocenti». Con queste considerazioni il gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carrieri, decide di respingere la richiesta di scarcerazione delle due donne così come avevano richiesto i loro avvocati.

Con un provvedimento di 18 pagine che può essere accomunato ad una sentenza di condanna. Sabrina e Cosima sono accusate di concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere.

Secondo il gup esigenze cautelari impediscono la scarcerazione delle due donne come il pericolo di fuga, l’inquinamento delle prove e le reiterazione del reato.

Lunedi’ prossimo il gup, oltre che sulla richiesta di rinvio a giudizio delle due donne, dovra’ decidere se mandare a dibattimento o prosciogliere altri otto imputati (tra cui il contadino di Avetrana) e dovra’ emettere sentenza nei confronti di tre indagati che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.

Sarà proprio lo stesso giudice, il prossimo 21 novembre, ad esprimersi sul rinvio a giudizio o, a questo punto improbabile, proscioglimento.

Queste le dichiarazioni di Michele Misseri, in un’intervista alla trasmissione “Mattino Cinque”, dopo la notizia che ieri il gup di Taranto ha respinto la richiesta di scarcerazione per la figlia e la moglie: “Sono triste perché pensavo che le avrebbero fatte uscire di prigione, visto che non c’entrano niente, durante l’udienza le ho viste cariche d’odio nei miei confronti. Una volta chiesi al giudice la possibilità di andare a salutare mia figlia e chiederle perdono, ma mi rispose di no”.
“Vorrei dire a mia moglie e a mia figlia di avere un po’ di pazienza – ha concluso zio Michele – perché prima o poi dovranno uscire”.

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