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Orsi dannosi tra Veneto e Trentino Alto Adige: cattura o soppressione

Orsi dannosi tra Veneto e Trentino Alto Adige: cattura o soppressione

Gli ambientalisti, non senza difficoltà, sono riusciti a reintrodurre gli orsi tra la fauna alpina del Veneto e del Trentino Alto Adige; alcuni esemplari giudicati “dannosi” potranno però essere presto oggetto di cattura o soppressione. Questa decisione sembrerebbe particolarmente complessa.

Gli orsi bruni, specialmente in passato, erano abituali frequentatori delle nostre Alpi. Così, quando la specie è stata minacciata dal pericolo di una prossima estinzione, almeno all’interno dei nostri confini, si è deciso di prendere dei provvedimenti in grado di porre rimedio al fenomeno.

Adesso gli esemplari di orsi bruni presenti in Italia sono in costante aumento, ma lasciati allo stato brado. Ciò consente loro, predatori naturali, di spingersi spesso ai confini delle fattorie o delle campagne, saccheggiando gli allevamenti di piccoli imprenditori del bestiame.

Il fenomeno si sarebbe verificato con particolare frequenza al confine tra il Trentino Alto Adige ed il Veneto. Diverse sembrerebbero essere però le reazioni degli abitanti delle due regioni. Se la prima mostra una certa ostilità, l’altra invece è propensa a trovare soluzioni pacifiche al problema.

Il Trentino, regione a statuto speciale, ha stabilito che in caso di ulteriori fallimenti delle procedure di sorveglianza e di nuove morti “sospette” di capi di bestiame, gli orsi bruni “dannosi” verranno abbattuti. Spetta ora al Ministero dell’Ambiente dare o meno l’approvazione al progetto.

In Veneto invece si fanno strada ipotesi più pacifiche. I comuni coinvolti argineranno il fenomeno dell’aggressione al bestiame semplicemente sedando gli esemplari più indisciplinati di orsi. Una volta addormentati gli animali, se necessariopotranno poi essere trasportati altrove.

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