Calabria: ucciso imprenditore

In Calabria un imprenditore di 42 anni, Carmine Bonifazio, è stato ucciso con due colpi di fucile. L’agguato si è svolto nei pressi dell’abitazione dell’uomo, egli era uno dei titolati della ditta “Fratelli Bonifazio”. Subito tutti hanno pensato ad un assassinio eseguito per un mancato pagamento estorsivo ma in realtà non risultano denuncie inerenti a ciò. L’uomo era incensurato e commercializzava cereali e mangimi. I carabinieri hanno subito iniziato a scavare nella vita dell’uomo per cercare di capire quale potrebbe esser stato il movente proprio perché l’arma usata è un chiaro segnale che sottolinea un agguato mafioso.

Le indagini avranno bisogno del loro corso per poter stabilire con precisione cosa è accaduto ma soprattutto il motivo di quest’omicidio, ora le questioni personali eventualmente esistenti saranno vagliate accuratamente. L’uccisione di un uomo, in zone come la Calabria, avviene sempre per un motivo chiaro e ben preciso, quello che complica maggiormente le indagini è proprio la possibilità di arrivare subito alla verità perché c’è sempre un muro di omertà che ostacola tutto ciò. La giustizia a causa di tutto questo non riesce in tempi rapidi a dare delle risposte perché, spesso, le stesse persone de luogo, sono poco collaborative e questo rallenta il tutto.

Negli ultimi anni qualcosa sembra essere cambiato soprattutto perché i giovani hanno il desiderio di restare nella loro terra e di vederla cambiare in positivo. Il sud è anche un luogo dove si lavora e si produce e per debellare simili fenomeni certo occorre tempo ma soprattutto la buona volontà e il desiderio di chi ci abita per poter avere dei risvolti di un cambiamento positivo. Si tratta di situazioni complesse che in alcuni casi vedono rivalità che esistono da anni dove i clan si contendono il controllo del territorio. Anche in questo caso, seppur non dovesse trattarsi di un omicidio mafioso, è comunque sempre la prima tra le ipotesi che viene avanzata.