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Val di Susa: No Tav ancora proteste, sit in e scontri con la polizia

Val di Susa: No Tav ancora proteste, sit in e scontri con la polizia

Le proteste in Val di Susa sembrano destinate a continuare ancora per molto tempo; alcuni sit in sono infatti stati organizzati dai movimenti No Tav della zona che, dopo aver lanciato dei petardi, hanno affrontato anche degli scontri con la polizia.

Sono circa le 24 di stanotte quando in Val di Susa, un nutrito gruppo di manifestanti No Tav inizia a ribadire il proprio dissenso alla decisione di investire fondi comuni nella costruzione di rotaie per treni ad alta velocità. La protesta, almeno inizialmente, si articola in maniera abbastanza pacifica.

Il gruppetto si trova nei pressi di Chiomonte e, percorrendo la Val Clarea, cerca di opporsi alla costruzione della strada ferrata che dovrebbe unire velocemente Torino a Lione. I No Tav erano circa 250. L’intenzione era di organizzare un sit in di un’ora sul ponte del torrente Clarea.

Trascorso quel periodo i No Tav si sarebbero ritirati tranquillamente. Al gruppo originario si sono però uniti alcuni manifestanti dall’indole belligerante. Questi si sarebbero portati nei pressi del cantiere e dei boschi circostanti e avrebbero iniziato a lanciare petardi e fuochi d’artificio.

Immediato l’intervento della polizia che ha cercato di disperdere la folla lanciando tra i No Tav dei lacrimogeni. La protesta non più pacifica di questo sparuto gruppo di manifestanti è poi proseguita nei pressi del ponte Giaglione, nelle vicinanze della Torino – Bardonecchia.

Qui la frangia più bellicosa dei No Tav ha iniziato a bruciare degli pneumatici. La polizia, dispersa finalmente la folla di facinorosi, ha decretato la temporanea chiusura dell’autostrada in entrambi i sensi di marcia e, a scopo precauzionale, del cantiere, operativo anche la notte.

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