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Iraq, Isis: donne sequestrate, schiave o prigioniere di matrimoni imposti

Iraq, Isis: donne sequestrate, schiave o prigioniere di matrimoni imposti

La situazione sembra peggiorare di ora in ora in Iraq, e a farne le spese, come sempre, sono i civili; centinaia di donne infatti sono state sequestrate dall’Isis e, quasi certamente, andranno incontro a un destino amaro che le vedrà schiave, prigioniere o costrette ad accettare dei matrimoni imposti con la forza.

Le donne sequestrate dall’Isis stamattina sono, al momento, tenute prigioniere a Mosul e appartengono tutte alla minoranza religiosa degli Yazidi. Purtroppo queste pratiche non sono nuove nella storia dell’umanità e, con molta probabilità, è già possibile prevedere il destino delle vittime.

Molte di loro, lo afferma con un tono amaramente sicuro il ministro per i diritti umani Kamil Amin, verranno ridotte in schiavitù, vendute come degli oggetti o trattate come merce di scambio. Ciò significa che queste donne diventeranno, nella maggior parte dei casi, degli oggetti sessuali.

Alcune, a questo punto non sappiamo dire se fortunate o meno, saranno prescelte quali mogli dei membri di spicco del movimento jihadista, il che equivale comunque a farne degli oggetti sessuali. Per il credo islamico le donne sono creature quasi sacre; in tutto ciò c’è poco di santo.

Intanto la popolazione Yazidi scampata alle incursioni jihadiste si è asserragliata sulle montagne dell’Iraq. Ciò significa scegliere di morire di fame e sete piuttosto che per mano dei nemici. Ecco perché Obama ha autorizzato già da ieri il ricorso a raid aerei che possano soccorrere i civili.

Intanto, chiarisce ancora Obama, verranno organizzati anche degli attacchi mirati alle sedi Isis, il tutto senza intaccare la vita dei civili. L’America infatti non avrebbe intenzione di dar vita ad una nuova guerra con l’Iraq al cui governo, inoltre, sembra aver offerto solidarietà.

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