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Approvato decreto stadi: stop al tifo violento

Approvato decreto stadi: stop al tifo violento

Il cosiddetto decreto stadi è stato approvato dal Consiglio dei Ministri; a darne notizia è il ministro dell’Interno Angelino Alfano che precisa che questo provvedimento è la dimostrazione che lo Stato ha perso la pazienza con coloro che vogliono rovinare il calcio, che così viene restituito agli italiani e ai bambini.

La novità probabilmente più importante contenuta nel decreto stadi è il Daspo per il gruppo e il branco; in questo modo verrà punito non solo chi viene individuato come colui che tira il sasso, ma anche tutti quelli che in gruppo, ad esempio, assaltano i mezzi delle forze dell’ordine.

I recidivi del Daspo potranno essere sottoposti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, esattamente come adesso accade per chi è indiziato di appartenere ad organizzazioni terroristiche o mafiose.

Tra le altre misure introdotte c’è la reclusione da 6 a 9 anni per chi si macchia di frode sportiva, l’arresto differito nei casi di inneggiamento al razzismo, la possibilità di attivare le intercettazioni telefoniche nei casi di indagini sulle foto sportive, il divieto per le tifoserie dichiarate violente (che potranno anche essere escluse dagli stadi per due anni) di partecipare alle trasferte.

Il decreto stadi prevede anche la richiesta alle società di calcio di mettere a norma gli impianti, con le autorità locali che sono obbligate a dare una risposta o a convocare i rappresentanti del club entro 48 ore.

L’intervento di Alfano si è concluso con il ringraziamento da parte del Governo alla madre di Ciro Esposito (lo sfortunato tifoso napoletano rimasto vittima di un agguato poco prima della finale di Coppa Italia a Roma) per il suo comportamento e le sue parole prive di violenza e rancore pronunciate dopo la scomparsa del figlio, dando una vera e propria lezione a chi il calcio lo vuole invece rovinare.

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