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Inghilterra, Stonehenge: tecno archeologia e nuove scoperte

Inghilterra, Stonehenge: tecno archeologia e nuove scoperte

Stonehenge (Inghilterra), luogo misterioso ed insondabile, ha sempre colpito le nostre fantasie. Il suo aspetto ci ha suggerito milioni di teorie, ma ad oggi nessuna sembrerebbe certa. A complicare la questione si aggiungono delle nuove scoperte dovute all’impiego della tecno archeologia.

La costruzione di Stonehenge risale al periodo neolitico, quando cioè gli esseri umani erano poco più che delle scimmie. Ciò basta a fare di questo agglomerato uno dei siti archeologici più interessanti del mondo; cosa significano e come sono stati trasportati quei megaliti?

L’area occupata da Stonehenge è in realtà molto più ampia di quella che possiamo immaginare. Le moderne tecnologie applicate all’archeologia hanno permesso ai ricercatori di scoprire che ciò che abbiamo sempre visto non è che la minima parte di questa misteriosa costruzione.

Nel sottosuolo, appena discosto dall’anello di megaliti che tutti conosciamo, sono stati rinvenuti i resti di una vera e propria città. Stonehenge diventa così uno dei siti archeologici più sorprendenti che la storia possa annoverare. Non a caso è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco già dal 1986.

Dalle prime notizie diffuse in merito a questa sensazionale scoperta, è possibile affermare che le popolazioni di Stonehenge praticassero già un culto particolarmente evoluto e che molte attenzioni venissero riservate ai morti. La città inoltre, in relazione al periodo storico, era molto articolata .

Ulteriori novità circa le affascinanti scoperte archeologiche di Stonehenge saranno probabilmente diffuse nei prossimi giorni. Per il momento dobbiamo accontentarci di ribadire che, tra tutti i siti di interesse archeologico databili intorno al neolitico, questo resta il più affascinante e misterioso.

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