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Come già previsto ieri, il verdetto sul caso Pistorius sarebbe stato letto nelle prime ore di questa mattina. Per l’ex atleta, colpevole della morte della fidanzata Reeva Steenkamp, sarebbe arrivata la condanna ufficiale con imputazione per il reato di omicidio colposo.
Tra tutte le possibilità d’imputazione pendenti su Pistorius, questa sembrerebbe essere quella meno grave. Le altre alternative prevedevano infatti l’incriminazione per omicidio premeditato o volontario. In fin dei conti l’atleta avrebbe, almeno secondo la corte, ucciso la fidanzata per errore.
Nonostante sia ormai stata ufficializzata l’accusa di omicidio colposo, non è ancora possibile conoscere l’entità della pena inflitta a Pistorius. Scongiurato ormai il pericolo dell’ergastolo, l’uomo, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe dover affrontare un periodo di reclusione lungo fino a 15 anni.
Inoltre il giudice Masipa ha avallato la richiesta di colpevolezza per detenzione di armi. Pare infatti che l’imputato, qualche giorno prima di macchiarsi dell’omicidio di Reeva Steenkamp, sia stato sorpreso a sparare all’interno di un ristorante cittadino.
Giocare con le pistole, purtroppo, era per Pistorius un’abitudine consolidata. In occasione del processo per l’omicidio della fidanzata infatti, oltre ai suddetti reati, l’atleta è stato giudicato anche per aver esploso dei colpi a caso dal tetto amovibile della sua autovettura.
La sentenza, in ogni caso tra le più vantaggiose a cui potesse ambire il noto atleta sudafricano, accontenta la difesa, ma lascia increduli e, comprensibilmente, con l’amaro in bocca i parenti di Reeva Steenkamp, giovane vittima dell’omicidio. L’accusa, forse, ricorrerà per questo motivo in appello.
