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Il neonato fronte anti Isis deve adesso elaborare una strategia pratica da utilizzare nella lotta ai fondamentalisti islamici. A tale scopo è fissato per oggi l’incontro di Obama con un gruppo di generali. Il presidente americano sembra essere propenso adesso all’uso di truppe di fanteria.
Eppure inizialmente gli USA avevano escluso a priori l’impiego di forze militari che non fossero quelle dell’aeronautica. Il piano bellico di Obama, caso raro in America, sembrerebbe essere stato approvato all’unanimità da entrambi gli schieramenti politici.
Ciò, evidentemente, perché i 162 raid che Obama ha finora autorizzato, non sono serviti a sconfiggere l’Isis, né tanto meno ad indebolirlo o a sedarne le minacce. Attraverso Al Quaeda è stato reso noto che il mondo arabo in proposito mostra pareri molto contrastanti.
Se alcuni paesi quali Egitto, Iraq ed Arabia Saudita si mostrano dichiaratamente contrari agli ideali dell’Isis e accettano addirittura di fornire supporto ad Obama e soci nelle loro azioni militari, altri paesi iniziano sotterraneamente a dar vita ad una organizzazione anti occidente.
Scopo di queste confederazioni sarebbe quello di accantonare, almeno per il momento, tutte le discordie presenti tra le varie fazioni estremistiche e combattere insieme contro il nemico comune; l’occidente. Tali gruppi sembrerebbero comunque attaccare soprattutto Obama.
AQIM e AQAP, questi i nomi delle due fazioni di spicco presenti all’interno della coalizione anti occidente e facenti entrambi parte di Al Quaeda, avrebbero sfruttato i media per lanciare un appello a tutti i confratelli. Chiaramente li si esortava a lottare contro Obama e gli infedeli occidentali.
