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Riforma pensioni: la proposta flessibile di Cesare Damiano

Riforma pensioni: la proposta flessibile di Cesare Damiano

Mentre si fanno sempre più insistenti le richieste di procedere con l’abolizione totale della riforma pensioni Fornero (abbiamo già parlato del disegno di legge popolare proposto dall’Italia dei Valori e delle parole del segretario della Lega Nord Salvini), il Governo continua a cercare delle soluzioni per cercare di risparmiare sul capitolo di spesa rappresentato dalla previdenza.

Tra le varie opzioni che vengono prese in considerazione per l’eventuale inserimento nella legge di Stabilità c’è quella proposta dal Cesare Damiano, ovvero il meccanismo delle pensioni flessibili. Questa soluzione introdurrebbe il concetto di penalizzazione accanto a quelli già noti dell’età minima e dell’anzianità contributiva.

In pratica il lavoratore può decidere di andare in pensione prima del raggiungimento del limite d’età attualmente stabilito dalla riforma pensioni Fornero, ma vedrà il suo assegno decurtato di una percentuale che varierà in base al numero di anni di differenza tra l’età al momento dell’uscita del lavoro e l’età di pensionamento stabilita dalla legge.

Chi invece decide di rimanere sul posto di lavoro anche dopo aver compiuto il sessantaseiesimo anno d’età si vedrà ricompensato con una pensione maggiore. In sintesi la proposta della pensione flessibile prevede che possano accedere al meccanismo i lavoratori che hanno già compiuto 62 anni e hanno raggiunto i 35 anni di contribuzione (solo se la loro mensilità è 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale).

La penalizzazione massima che può subire l’assegno pensionistico è dell’8%, che si riduce del 2% per ogni anno di permanenza in più sul posto di lavoro fino ad annullarsi con il compimento del 66° anno d’età. Anche i bonus per chi rimane in pensione oltre questa età aumento del 2% ogni anno, fino ad un massimo dell’8% per chi raggiunge i 70 anni.

Il calcolo dell’assegno avverrebbe tramite il sistema retributivo (basandosi sulle anzianità maturate fino al 31/12/2011 per i lavoratori che erano nel sistema misto e fino al 21/12/1995 per coloro che ne rimasero esclusi).

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