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Pericolo ebola: caso accertato negli USA, paura anche in Europa

Pericolo ebola: caso accertato negli USA, paura anche in Europa

Il virus dell’ebola ormai rappresenta un pericolo anche al di fuori delle nazioni africane. E’ stato definitivamente accertato che un primo caso di contagio è occorso negli USA. Il paziente, ciò desta molta paura, prima di raggiungere l’America, si sarebbe trattenuto in Europa.

Thomas Duncan ha scelto di mettere in pericolo la sua salute pur di assicurare le cure mediche necessarie ad una ragazzina originaria di Monrovia. In questo frangente però, pur riuscendo nel suo intento, ha contratto l’ebola in una delle sue varianti più violente.

Il contagio, a questo punto verificatosi senza nessun dubbio in territorio liberiano, non sarebbe apparso evidente prima dello scorso 26 settembre. Per quella data Duncan era già tornato in Texas e, sospettando di aver contratto l’ebola, si era recato in ospedale.

I medici non sono riusciti ad effettuare una diagnosi corretta e soltanto oggi, grazie all’insistenza di Duncan, si sono resi conto che l’uomo è veramente vittima del virus dell’ebola. Adesso però la situazione sarebbe ancora più difficile da tenere sotto controllo.

In primo luogo perché Thomas Duncan, nei pochi giorni in cui gli sono state negate le cure adatte alla sua patologia, ha visto peggiorare il suo stato di salute in modo preoccupante. In secondo luogo perché l’uomo avrebbe potuto diffondere l’ebola negli Usa e in Europa.

Ciò non sarebbe avvenuto volontariamente. Duncan, partendo dalla Liberia senza accusare alcun sintomo riconducibile al virus dell’ebola, avrebbe fatto scalo in Europa, a Bruxelles. Dopo essere entrato in contatto con molte persone ivi presenti, ha preso l’aereo diretto in Texas.

Tornato nella sua città, avrebbe poi avuto normali contatti con la gente del luogo, gli amici ed i parenti. Dopo aver ricevuto relativamente all’ebola una prima diagnosi negativa, i medici non avrebbero seguito poi le normali procedure di profilassi.

Si ritiene che Duncan possa avere trasmesso l’ebola a circa una ventina di persone; molte di queste probabilmente non avrebbero ancora raggiunto la maggiore età. Sarebbero comunque già partite le necessarie procedure di controllo e prevenzione a carico dei sospetti contagiati.

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