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Pisa, Palazzo Blu: retrospettiva su Amedeo Modigliani, da oggi al febbraio 2015

Pisa, Palazzo Blu: retrospettiva su Amedeo Modigliani, da oggi al febbraio 2015

Il Palazzo Blu di Pisa ospiterà da oggi sino al 15 febbraio del 2015 un’interessante retrospettiva dedicata ad Amedeo Modigliani. L’artista chiamato affettuosamente “Modì” dagli amici parigini, viene di solito ricordato per i suoi ritratti caratterizzati da colli lunghi.

Il pittore livornese si trasferì giovanissimo a Parigi e condusse lì una vita di stenti ma comunque caratterizzata da un approccio bohèmienne alla realtà. Sebbene Modigliani elesse la Francia e la sua capitale le sue patrie, a ricordarlo sarà oggi la sua regione, la Toscana.

L’artista, padre di uno stile originale e unanimemente giudicato geniale, dovette svendere le sue opere per mantenere sé stesso, i suoi vizi e la famiglia. Per questo non è difficile trovare dei “Modigliani” autentici e organizzare una grande mostra d’arte in suo onore.

Come tradizione vuole, Amedeo Modigliani raggiunse la fama soltanto dopo la morte, sopraggiunta nel 1920. Le prime opere a riscuotere il meritato successo furono quelle di natura pittorica. I lunghi colli affusolati costituiranno segno distintivo e fonte di ispirazione.

Soltanto in una fase successiva l’arte conoscerà, e apprezzerà, le sculture di Modigliani, la cui produzione si interruppe per ragioni di salute. In entrambi i casi è evidente quel richiamo alla scomposizione e alla stilizzazione delle forme tipica dell’arte tribale e primitiva.

La retrospettiva su Modigliani inaugurata oggi al Palazzo Blu di Pisa, ha proprio lo scopo di guidare il visitatore attraverso il percorso artistico e creativo del grande artista. Le tante opere esposte in questa occasione provengono dai più grandi musei parigini ed italiani.

Non mancano poi prestiti da collezionisti privati. In esposizione alla retrospettiva su Modigliani saranno anche alcuni celebri falsi, realizzati talmente bene da trarre in inganno eminenti studiosi. Le statuette a cui si allude furono scolpite decenni fa da alcuni studenti.

La mostra mirerà poi a sottolineare anche la capacità dell’artista di “catturare l’anima” dei suoi modelli. Le forme, apparentemente sgraziate dei suoi dipinti e delle sue sculture lascerebbero curiosamente trasparire l’indole della persona ritratta.

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