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Ergastolo per Salvatore Parolisi: Ma ha ucciso lui Melania Rea?

Ergastolo per Salvatore Parolisi: Ma ha ucciso lui Melania Rea?

La fine di un incubo? Può darsi. Certamente la famiglia Rea adesso può tirare un sospiro di sollievo. Il presunto killer della loro adorata Melania ha un nome ed un volto: Quello di Salvatore Parolisi, l’addestratore di reclute femminili del Reggimento Piceno, nonchè marito della stessa Malania Rea Carmela e papà della sua piccola bambina.

Nel tardo pomeriggio di ieri era attesa la sentenza con rito abbreviato sull’omicidio di Melania: Ad assistere all’esito della sentenza nell’Aula Falcone e Borsellino del Tribunale di Teramo, c’erano papà Gennaro Rea e Michele, fratello di Melania, oltre che a Salvatore Parolisi assistito dai sue due avvocati difensivi, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile.

La mamma di Melania è rimasta a Somma Vesuviana (NA), informata telefonicamente sull’esito della sentenza da Michele e Gennaro. Per i Giudici non ci sono dubbi. Ad uccidere Melania Rea in quella fredda giornata del 18 aprile del 2011 in modalità a dir poco brutali, è stato proprio il marito di Melania, l’ex militare Salvatore Parolisi. Il primo grado conferma: Ergastolo per Salvatore Parolisi.

Il corpo di Melania, fu fatto ritrovare a seguito della telefonata di un passante, rimasto anonimo, due giorno dopo la sparizione della mamma di Somma Vesuviana; era il 20 aprile quando un anonimo telefonò alla staz. centrale dei Carabinieri per denunciare la presenza di un corpo a Ripe di Civitella, vicino un chiosco. Due giorni prima, Salvatore diede l’allarme della sparizione di sua moglie, al Pianoro di Colle San Marco, nel chiosco-bar adiance, il quale proprietario è divenuto un importante testimone ai fini dell’indagine.

Ma è stato davvero Parolisi ad uccidere sua moglie? Dopo la sentenza di ieri che in primo grado ha confermato l’ergastolo al Parolisi, restano ancora molti gli interrogativi. Non c’è un movente schiacciante, così come non è mai stata ritrovata l’arma del delitto; dubbi anche sull’ora esatta della morte di Melania, e delle tracce di dna di Salvatore ritrovate all’interno della bocca della povera Rea. Stamane l’opinione pubblica applaude l’operato delle autorità che hanno confermato l’ergastolo a Parolisi; soddisfazione anche per i familiari di Melania, con Michele e Gennaro che dopo la sentenza hanno rilasciato alcuni commenti a caldo. “La famiglia esce soddisfatta da questo processo, finalmente possiamo dire che Melania ha avuto giustizia, ma abbiamo il cuore straziato. È stato condannato il marito di Melania e il padre di Vittoria” queste le parole di Michele, alle quali si aggiungono quelle ancor più crude di suo papà Gennaro:Uno sbruffone” – lo definisce così Gennaro, suo genero Salvatore, in riferimento a quanto avvenuto pochi minuti prima nell’aula del Tribunale di Teramo –Ci siamo guardati sì. Salvatore è sempre il solito, quando il Pm Rosati parlava dei soldi lui ridacchiava“.

Capitolo chiuso. Dopo aver ottenuto la prima condanna all’ergastolo, gli avvocati dell’ex addestratore della Caserma di A.P. sperano di far ottenere al proprio assistito un terzo della pena, 30 anni, in quanto fu chiesto dallo stesso Salvatore il rito abbreviato. Ma è stato proprio lui ad uccidere sua moglie Melania? Secondo molti, Salvatore si trova a dover fare i conti, oltre con il processo in Tribunale, anche col processo mediatico che lo vede anzitempo condannato sin dai primissimi giorni dal ritrovamento del cadavere della Rea (nei giorni precedenti non si mobilitò per cercare sua moglie). Ma questa è tutta un’altra storia.

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