ULTIME NEWS
Home > Ambiente > Vajont: le cause della frana che distrusse paesi e vite nel nord Italia
Vajont: le cause della frana che distrusse paesi e vite nel nord Italia

Vajont: le cause della frana che distrusse paesi e vite nel nord Italia

Il 9 ottobre del 1963 alcuni paesi siti all’estremo nord dell’Italia, furono coinvolti in quello che passerà alla storia come il disastro del Vajont. Le cause della frana che distrusse le vite dei cittadini residenti nei borghi coinvolti, vengono spiegate soltanto adesso.

La storia del Vajont inizia prima di quel tragico 9 ottobre. I piccoli borghi alle pendici del monte Toc, Erto e Casso, vengono scelti, nonostante gli abitanti dimostrino un chiaro dissenso in proposito, per ospitare delle dighe. Il progetto viene subito approvato.

E’ il 1929 quando ciò accade, ma la costruzione delle dighe viene ultimata soltanto tra il 1957 ed il 1958. Da subito si intuisce che qualcosa non va; il Vajont sente riecheggiare di continuo il monte Toc, l’acqua ha cambiato colore e i contadini del posto si sentono in pericolo.

Nel 1959 la montagna dà delle avvisaglie di quello che sarebbe stato il disastro del Vajont. Si verifica la prima frana del monte Toc, responsabile della genesi di un’onda anomala nel bacino idrico che sovrasterà i paesi limitrofi con 20 metri d’acqua.

Nel 1960 si verificò una seconda frana, di proporzioni ancora più evidenti. Soltanto adesso la gente del Vajont sa che i due dissesti geologici erano già in corso prima della costruzione della diga e che, come spesso accade, l’opera dell’uomo ha alterato gli equilibri dell’ambiente.

Nel corso dell’autunno del 1963, complici gli agenti atmosferici, il monte Toc frana di continuo a far data dal 15 settembre. Nemmeno i tecnici dell’Enel che intanto hanno costruito lì una nuova centrale sanno come intervenire, e alterano ancora l’ambiente del Vajont.

E’ la tarda serata del 9 ottobre quando, a velocità inimmaginabili, franano 260 milioni di metri cubici di monte Toc. A quello che di per sé è già un disastro si aggiungono onde alte anche 250 metri che, frammiste a terra, pietre e detriti si scagliano sulla popolazione del Vajont.

Oggi, in occasione della commemorazione della tragedia, vengono confermate le informazioni che da tempo gli abitanti del luogo sussurravano tra loro, le stesse che avevano presagito i loro avi nel 1929. Il disastro del Vajont è solo in minima parte colpa della natura

About Fabio Porpora

Lascia un commento