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Expo, la polizia: «Potevamo arrestare, ma ci è stato detto di no»

Expo, la polizia: «Potevamo arrestare, ma ci è stato detto di no»

Sugli scontri di Milano, si levano altre testimonianze importanti. Secondo l’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo da un vicesegretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), Marco Putignano, le forze dell’ordine avrebbero potuto arrestare decine di manifestanti violenti durante gli scontri che hanno trasformato le piazze e le strade di Milano in scenari di guerra, ma ordini precisi arrivati dall’alto lo hanno impedito.

Lo scontro però nelle vie milanesi è stato durissimo, e alcuni poliziotti sono rimasti feriti dagli oggetti scagliati dai distruttori di vetrine, negozi, banche e automobili. E così, mentre i teppisti distruggevano tutto quel che si poteva danneggiando, come al solito, le tasche dei cittadini italiani, le forze dell’ordine erano costrette ad assistere impassibili alla devastazione.

«Non c’è stata la volontà di fermarli, potevamo farlo senza problemi, avevamo i numeri ed eravamo organizzati per arrestarne molti. Ma ci è stato detto di no». Questa la dichiarazione principale di Putignano, che ha assistito agli scontri direttamente in prima linea, da idrantista.

Putignano ha raccontato anche di un collega colpito alle gambe da una bomba carta contenente pece, e salvatosi solo grazie al pronto intervento di alcuni colleghi, e ha ammesso che c’è stata una volontà superiore a impedire che si provvedesse a fermi e arresti in flagranza di reato.

«Ho sentito con le mie orecchie via radio il no secco da parte dei dirigenti. Sapevamo dov’erano, dove si stavano dirigendo e quali intenzioni avevano. Ma siamo dovuti rimanere a guardare mentre spaccavano tutto».

Le parole del funzionario di polizia smentiscono di fatto le dichiarazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano, che aveva parlato di «peggio evitato», sostenendo che tutto sommato era andata bene se nella giornata inaugurale di Expo non sia stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle forze dell’ordine».

Contro il ministro si sono levate nelle ultime ore diverse voci di protesta e richieste di dimissioni, venute soprattutto dal segretario della Lega Salvini e dal Movimento 5 Stelle.

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