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“Buona scuola”, la Camera approva l’art. 1. Mondo scolastico in fibrillazione

“Buona scuola”, la Camera approva l’art. 1. Mondo scolastico in fibrillazione

La Camera dà il via libera all’attuazione dell’autonomia delle scuole. Oggi e poi lunedì sono previsti i voti in aula, che dovrà vagliare anche i 750 emendamenti presentati.

Dopo il video farsa in cui il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato il ddl del governo (tra l’altro, il web l’ha bacchettato per un “cultura umanista” che non è andato giù a insegnanti e studenti), il premier è tornato sull’argomento, promettendo a suo modo di dire che una decisione va presa senza più rinviare.

«Sono partito da settembre – ha detto Renzi – con la campagna di ascolto: vogliamo rinviare ancora, sprecare il tempo? Per carità, il Parlamento è sovrano. Ma questa non è la legge elettorale: non dico prendere o lasciare, ragioniamo sul futuro dei figli».

Sul fronte assunzioni, per cui si era parlato di uno stralcio dal ddl, Renzi si professa scettico: l’idea di scuola immaginata dal suo governo è basata su un modello diverso, che vuole cambiare il funzionamento della scuola senza trasformarla, dice lui, in «un grande ammortizzatore sociale» per i precari.

Renzi ha certamente ammesso che ci saranno 160.000 assunzioni tra questo e il prossimo anno, ma per tutti gli altri precari non ci può essere altra procedura che quella concorsuale.

Intanto, visto il muro contro muro messo in atto dal governo, in concomitanza con l’esame del ddl alla Camera i sindacati hanno organizzato al Pantheon per le ore 16 un’assemblea aperta alla quale sono stati invitati tutti i parlamentari.

Ieri il Garante degli scioperi ha bocciato come ‘illegittima’ una eventuale protesta che preveda il blocco degli scrutini, paventando anche l’ipotesi di precettazioni.

La battaglia comunque si annuncia ancora aspra: alcuni associazioni studentesche ieri hanno fatto circolare un contro-video sulla “buona scuola” in risposta a quello di Renzi. Si è parlato di scuola di precarietà, di disuguaglianze sociali, di scuola tutt’altro che democratica e meritocratica.

Sono stati fatti riferimenti anche al “finto dialogo” che secondo gli studenti il governo Renzi ha messo in campo.

Secondo l’Uds (Unione degli Studenti) «Renzi si arroga il merito di aver aperto il dibattito nel Paese sulla scuola. In realtà è proprio lui e il suo Governo ad aver tentato di silenziarlo, manganellando gli studenti, sgomberando le scuole in occupazione o tacciando gli studenti e i professori di squadrismo. Siamo stati noi a porre la scuola al centro dell’attenzione, perché proprio quest’ultima è al centro di un attacco!»

«Senza il consenso della maggioranza del paese, questo governo sta promuovendo un modello di scuola autoritario con un dirigente che continua a decidere tutto in forma diretta e indiretta, succube dei privati, che legittima le disuguaglianze attraverso il 5 X 1000 e lo school bonus, e che mette in concorrenza falsata scuole pubbliche e private, concedendo nuove agevolazioni a favore di queste ultime».

«Non c’è un euro sul diritto allo studio e non si pensa a finanziare realmente la scuola pubblica per raggiungere la media di investimenti europea». L’associazione studentesca garantisce comunque che la mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni, insieme a insegnanti e genitori, paventando anche l’iniziativa già minacciata del blocco degli scrutini.

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