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Microsoft, è ufficiale: nuovi tagli per 7.800 posti

Microsoft, è ufficiale: nuovi tagli per 7.800 posti

È arrivato l’annuncio ufficiale da parte di Microsoft dopo le anticipazioni da parte del New York Times. La società di Bill Gates rende noti prossimi nuovi licenziamenti per 7.800 unità che si aggiungono ai 18mila esuberi programmati lo scorso anno.

Un taglio di 7800 posti di lavoro che colpirà soprattutto il comparto della telefonia, con il gruppo fondato da Bill Gates che ha dunque immediatamente confermato le anticipazione del New York Times. Proprio oggi l’autorevole giornale economico annunciava una serie di tagli importanti che dunque si andranno a sommare ai 18mila esuberi pianificati lo scorso anno.

Microsoft oggi ricordiamo che impiega in tutto il mondo oltre 118 mila persone. I licenziamenti saranno soprattutto concentrati nel comparto hardware e in particolar modo in quello degli smartphone.

Una nuova ondata di licenziamenti proprio alla vigilia del lancio, il prossimo 29 luglio, del nuovo e atteso sistema operativo Windows 10, il primo sistema per computer, smartphone e tablet con cui la casa di Redmond punta ad attrarre gli sviluppatori di applicaioni e provare a rilanciarsi finalmente nel mercato dei dispositivi mobile, dove la casa di Redmond in questo momento ha quote di mercato troppe basse e lontane da quelle delle piattaforme iOS di Apple e di Android di Google.

Il mese scorso ricordiamo che Stephen Elop, ex Ceo e nuovo manager di Microsoft nella divisione mobile dopo l’acquisizione di Nokia, ha comunicato la sua intenzione di voler lasciare per sempre l’azienda.

Microsoft inoltre ha ceduto ad Aol le attività pubblicitarie online ed ha venduto  a Uber una parte delle sue attività nelle mappe. Mosse decise dall’amministratore delegato Satya Nadella, Il CEO di Microsoft ha spiegato l’intenzione del gruppo puntare a una strategia di crescita del solo business della telefonia e ad una strategia diretta allo sviluppo e alla creazione di un nuovo “ecosistema Windows”. Parecchie dunque le novità in arrivo per il colosso americano anche se per ora pagano dazio i dipendenti.

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