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Mediterraneo sempre più caldo: 3-5° sopra la media. Si teme per possibili uragani

Mediterraneo sempre più caldo: 3-5° sopra la media. Si teme per possibili uragani

Mediterraneo? Un mare sempre più tropicale. Le temperature delle acque superficiali del “grande mare interno” intorno all’Italia sono più alte, 3-5 gradi sopra la media. Lo rileva il Centro Epson Meteo.

Nel basso Tirreno si sono registrati negli ultimi tempi picchi addirittura superiori ai 30 gradi. Il Centro sottolinea che le acque marine così calde non sono uno scherzo, ma possono anzi rappresentare un fattore importante per la potenziale intensità degli effetti delle perturbazioni autunnali al suolo.

E sul fronte previsioni non sembra andare tanto meglio: i meteorologi prevedono che le incursioni di aria bollente dal Nord Africa caratterizzeranno anche le settimane di agosto, con picchi intorno ai 40 gradi e una temperatura percepita fino a 45 gradi. Col passare di giorni «l’energia accumulata nell’ambito di questa massa d’aria caldo-umida tenderà a dare vita a temporali di calore che si innescheranno sempre più numerosi preferibilmente in corrispondenza delle catene montuose e aree limitrofe».

Già dalla torrida estate del 2003, le temperature del Mediterraneo sono andate aumentando costantemente fino a raggiungere valori superiori alle medie fino a 6-8° in più. Per questo in tanti parlano di trasformazione del Mare Magnum in una specie di “bacino tropicale”: l’unica differenza con i mari dei tropici sta nel fatto che ai tropici le temperature sono costantemente elevate mentre il Mediterraneo in inverno si raffredda.

Le conseguenze di un surriscaldamento del Mediterraneo, come detto, non sono per niente positive. E non può esultare neppure chi di solito al mare non entra molto velocemente perché sente l’acqua “troppo fredda”. Se le temperature resteranno queste, e tenendo conto che l’innesco di un uragano parte da un minimo di 26°, c’è il serio rischio che a partire dall’autunno si originino fenomeni molto intensi di precipitazioni, che gli esperti ritengono molto simili agli uragani tropicali.

Il mese più a rischio è settembre, quando più forti sono gli sbalzi termici, ma eventi molto importanti sono possibili anche negli altri mesi dell’anno soprattutto autunnali. Normalmente si formano nelle porzioni più ampie del nostro bacino ma non di rado hanno interessato anche zone con una superficie marina minore come l’alto Adriatico.

Insomma, bisognerà continuare a monitorare la temperatura media dell’acqua mediterranea. Per poter scongiurare il rischio di tempeste e uragani molto pericolosi sia per le coste che per l’entroterra italiani.

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