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Christoph Waltz dall’Austria alla conquista del west

Christoph Waltz dall’Austria alla conquista del west

L’attore austriaco Christoph Waltz negli ultimi anni ci ha regalato delle vere e proprie chicche cinematorafiche ed il suo talento non è da mettere in discussione dato che è stato suffragato dalla vittoria di ben due premi oscar.

Nato a Vienna, in Austria, il 4 ottobre 1956, ha esordito in diversi telefilm del suo Paese (ed annovera anche una partecipazione a diverse puntate della famosa serie televisiva tedesca  L’ispettore Derrick nonchè programmi televisivi per bambini.

La sua buona sorte comincia a prendere la piega giusta nel 2009, quando il famoso regista americano Quentin Tarantino lo sceglie per fargli interpretare la parte dell’oramai famosissimo colonnello Hans Landa nel film Bastardi senza gloria.

Seguiranno altri successi come Come l’acqua per gli elefanti (2011), I Tre moschettieri (2011), Carnage (2011), Django Unchained (2013), Big eyes (2014) e persino la  commedia Come ammazzare il capo 2 (2015).

Tutti questi successi lo hanno portato a vincere ben due volte il premio oscar, nel 2009 e nel 2013, per i film Bastardi senza gloria e Django Unchained.

Dotato di un carattere semplice ma raffinato, Waltz si è subito preso il titolo di attore più educato di Hollywood, grazie alla sua innata (e tipicamente austriaca, consentitemi di dirlo) cordialità, venendo sempre omaggiato da tutte le attrici con le quali ha lavorato.

Potremo rivederlo anche quest’anno al cinema nel classico immortale The legend of Tarzan, nel quale interpreta il ruolo di Leon Rom, uno scopritore che si reca in Africa, dove incontrerà il famoso “uomo scimmia”.

Si può ben dire, in conclusione, che “il signor Waltz” non ha mai deluso il suo pubblico, mostrandosi sempre attento e preciso nei suoi ruoli, con una meticolosità tipicamente austriaca, impeccabile in ogni parte, totalmente meritevole dei due “allori” che ha incassato in questi ultimi anni, avendo lavorato con i più bravi e celebri registi americani e internazionali.

Non c’è che dire: davvero una carriera sfolgorante (e non è ancora finita).

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