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Prestiti fermi, sofferenze in crescita

Prestiti fermi, sofferenze in crescita

Comparto dei prestiti deboli, tassi sui mutui che toccano nuovi minimi e sofferenze in crescita nel mese di giugno. È quanto emerso dall’ultimo bollettino mensile dell’Abi, l’associazione delle banche italiane.

Prestiti famiglie e imprese

In base al rapporto dell’Associazione delle banche italiane, i finanziamenti a famiglie e imprese hanno registrato una variazione dello 0,04 per cento a fronte di una crescita dello 0,33 per cento di maggio e dello 0,22 per cento rispetto al mese di giugno 2015.

L’ammontare complessivo dei prestiti a famiglie, ad imprese e verso la pubblica amministrazione ha registrato una variazione pari a un -0,3 per cento.

Da segnalare, sempre nel mese di giugno, un nuovo minimo storico toccato per il tasso di interesse sui mutui. Sempre sulla base di quanto contenuto nel rapporto Abi, il tasso medio sui nuovi finanziamenti, per quanto concerne l’acquisto di abitazioni, è risultato pari al 2,21 per cento, toccando un nuovo minimo storico.

Il dato del mese precedente era del 2,25 per cento e viene raffrontato rispetto al 5,72 per cento di fine 2007, ovvero prima dell’inizio della crisi economica.

L’Associazione delle banche italiane evidenzia inoltre come ben due terzi dei nuovi mutui risultano essere a tasso fisso.

Nel mese di maggio il totale complessivo dei mutui alle famiglie ha registrato una crescita dell’1,5 per cento rispetto al mese di maggio 2015, una ulteriore conferma della ripresa annunciata per tutto il comparto.

Sofferenze nette in crescita

Le sofferenze al netto delle svalutazioni eseguite dagli istituti  bancari con le proprie risorse, a fine maggio 2016, sono risultate pari a 85 miliardi di euro rispetto a quota 84 miliardi di euro del precedente mese di aprile.

Secondo quanto sostenuto dalla stessa Associazione, il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi totali è risultato pari al 4,72 per cento nel mese di maggio 2016, a fronte del 4,67 per cento di aprile 2016 e di quota 4,93 per cento di fine 2015.

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