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Secondo le indagini della polizia di Monaco l’attentatore tedesco-iraniano, Ali Sonboly, avrebbe agito da solo, senza alcun legame con l’ISIS. Lo riferisce il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae.
Il killer non aveva complici e a casa sua sono stati trovati solo dei resoconti sulle stragi del passato, ma nessun legame con l’ISIS. L’attentatore avrebbe usato una pistola Glock 9 mm, con la matricola abrasa. Aveva circa 300 proiettili nel suo zaino. C’è un legame fra questa strage e la strage avvenuta esattamente 5 anni fa a Utoya, che provocò 77 morti e di cui, il giorno dell’attentato al centro commerciale a Monaco, ricorreva il quinto anniversario.
Il bilancio dell’eccidio è di 9 morti più il diciottenne iraniano suicida. In tutto dieci morti e 27 feriti, di cui dieci gravi. La strage è avvenuta al centro commerciale Olympia a Monaco di Baviera ed è iniziata al MacDonald’s che si trova nelle sue vicinanze.
Tra le vittime cinque minorenni. Tutti i morti erano di Monaco, quindi nessun turista ucciso nella strage. L’attentatore era sottoposto a cure psichiatriche per una forte depressione.
Il Ministro degli Interni tedesco, Thomas De Maiziere, ha affermato che il killer ha postato (probabilmente lo ha fatto da solo, senza alcuna collaborazione da parte di altre persone) su Facebook un volantino che invitava a raggiungere il MacDonald’s del centro commerciale alle 16.00 per offrire cibi e bevande a sconto speciale. Sarebbe stato in questo modo che Ali Sonboly avrebbe attirato le sue vittime nel fast food.
Il killer sarebbe stato più volte vittima di bullismo. Su internet circola un video in cui si vede Ali Sonboly avere un diverbio con una persona al balcone e poi concludere dicendo: “e adesso devo comprare una pistola per ucciderti”. Il Ministro degli Interni conferma questa notizia.
La Cancelliera Angela Merkel ha elogiato il lavoro della polizia di Monaco e ha affermato che il Paese garantirà sicurezza e libertà al popolo tedesco. La Merkel ha anche ringraziato le persone che, poco dopo l’attentato, hanno ospitato in casa coloro che scappavano e non avevano riparo. Ha inoltre aggiunto che lo Stato non si fermerà fino a quando non si sarà fatta chiarezza sulle cause dell’accaduto.
