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L’Associazione De Santis contro lo stop al Museo di Fondi

L’Associazione De Santis contro lo stop al Museo di Fondi

Il museo del Neorealismo di Fondi, in un primo momento aperto, sarà probabilmente chiuso di nuovo. La Regione Lazio non ha intenzione di riaprire il museo e l’Associazione De Santis si oppone a questa decisione con una lettera di protesta firmata da Giuliano Montaldo, Presidente onorario dell’associazione, Gianni Amelio e il direttore Mario Martone. La lettera è stata inviata a Zingaretti, Presidente della Regione Lazio e alla Giunta e ai Consiglieri regionali. Il testo della lettera invita la regione Lazio a riconsiderare la decisione di chiudere un museo così importante per la regione tutta. Alla protesta si è unito anche il sindaco di Fondi che auspica la riapertura di un museo molto importante per l’affermazione della cultura e dello sviluppo turistico della città del Lazio. L’Associazione De Santis continuerà a portare avanti la protesta anche con incontri, manifestazioni artistiche e altre iniziative per recuperare il museo e salvarlo dal suo travagliato iter burocratico.

L’Associazione De Santis è nata nel 2009. Ha cominciato negli ultimi anni ad interessarsi all’apertura del Museo del Neorealismo di Fondi e ha chiesto, nella sua lettera alla Regione Lazio, di riaprire il museo e di riconsiderare la decisione della chiusura, in quanto tale decisione non è supportata da alcuna motivazione. Tutta l’opposizione regionale, tranne il Movimento 5 Stelle che aveva avanzato proposte migliorative della decisione, ha chiesto di riconsiderare la decisione della chiusura definitiva. La lettera dice che le varie giunte regionali del Lazio avevano in un primo momento affermato l’intenzione di riaprire il museo (la giunta Marrazzo, Polverini e Zingaretti). Poi è stata avanzata la decisione di non aprirlo e Ettore Scola, nel 2015, aveva inviato una lettera alla giunta regionale per chiedere un decisivo impulso alla realizzazione del progetto. L’articolo 13 del Collegato al Bilancio, che istituiva l’apertura del museo, era stato eliminato. Da qui la richiesta di rivedere la decisione.

 

 

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