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Di nuovo in gioco – Recensione

Di nuovo in gioco – Recensione

Nel novembre del 2012 (settembre negli Stati Uniti) usciva nelle sale cinematografiche italiane il film Di nuovo in gioco, con Clint Eastwood e Amy Adams, con la partecipazione di Justin Timberlake. Il film  è diretto a quattro mani da Clint Eastwood e Robert Lporenz.

In North Carolina un manager di baseball comincia ad invecchiare e perdere la vista. Un suo amico si rivolge alla figlia, che fa l’avvocato ad Atlanta (Georgia) e le chiede di intervenire per convincerlo a curarsi. I rapporti fra  padre e figlia non sono mai andati bene, per cui all’inizio la ragazza si rifiuta di andare, ma poi…Finale a sorpresa.

Dal genio di Clint Eastwood ci arriva un’altra sua perla cinematografica, forse meno famosa degli altri, ma non meno bella. In Di nuovo in gioco Eastwood interpreta la parte di un burbero (come suo solito!) padre-padrone che si crede invincibile e non vuole essere aiutato da nessuno. Amy Adams fa la parte della figlia un pò scontrosa ma alla fine molto tenera e che soprattutto si preoccupa per il padre e vuole fare qualcosa per lui. Ma in mezzo ai due personaggi scorre un fiume di antiche divergenze e vecchie ruggini da sistemare.

Ancora una volta Clint Eatwood prende come spunto una storia per poi raccontarne un’altra, molto più umana e profonda. Al centro del film ci sono sempre le vicende umane, imperfette come i suoi protagonisti. Una figlia che ha rapporti turbolenti con l’anziano padre, che si dimostra sempre più scorbutico., Ma alla fine avverrà un colpo di scena che appianerà tuta la storia.

Il film è prodotto dalla Malpaso di Clin Eastwood ed è stato girato in Georgia (ad Atlanta) e North Carolina. Molto belle le musiche e molto bravi gli attori protagonisti del film: Eastwood non ha certo bisogno di presentazioni a livello artistico e la Adams si comporta molto bene e forse avrebbe meritato davvero un oscar per questa profonda interpretazione.

 

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