ULTIME NEWS
Home > Politica > Tutti i capitoli dello Sblocca Italia
Tutti i capitoli dello Sblocca Italia

Tutti i capitoli dello Sblocca Italia

Del decreto nominato Sblocca Italia se n’è parlato davvero tanto negli ultimi due mesi: più o meno tutti sappiamo che riguarderà le grandi opere e i cantieri che sono diffusi sul territorio nazionale, ma non è facile conoscere l‘esatta portata del provvedimento; cerchiamo di fare chiarezza esaminandone i principali capitoli.

Il testo fa riferimento a 26 grandi opere, di cui 12 da sbloccare con nuove risorse: tra le più importanti ci sono le linee ad alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania, il miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti e le nuove linee metropolitane di Roma e Napoli. Nuovi interventi appaltabili e cantierabili entro il 2015 saranno finanziati con i fondi revoche e sviluppo e coesione che entro il 2018 porteranno 3,8 miliardi.

L’intervento riguarderà anche mille asili nido, la manutenzione delle ferrovie e delle strade, le concessioni autostradali (con lo scopo anche di contenere le tariffe) e tutte le priorità indicate dai sindaci dopo la lettera inviata loro da Renzi durante i primi giorni di giugno.

Importanti incentivi e facilitazioni verranno messi a disposizione per gli investimenti in banda larga e ultra-larga nelle aree bianche a fallimento di mercato (zone quindi non redditizie). Su questo capitolo c’è ancora incertezza perché, seppur previsto nella bozza, la norma è controversa.

Ci sono circa 2,3 miliardi (di cui la metà provenienti da fondi europei) che verranno utilizzati per velocizzare gli interventi mirati a ridurre il rischio idrogeologico. Altri obiettivi del capitolo Sblocca-dissesto sono la bonifica e la messa in sicurezza dei siti contaminati e gli interventi per la sistemazione dei fiumi nelle zone già vittime di alluvioni.

La burocrazia che rallenta i cantieri minori (da 200.000 a un mioni di euro) e le opere che richiedono autorizzazioni paesaggistiche subirà un netto cambiamento di semplificazione.

La spinta agli investimenti dovrebbe arrivare dalla maggiore importanza data alla Cassa Depositi e Prestiti a supporto dell’economia, dall’aiuto alle partnership tra pubblico e privato, dalla defiscalizzazione degli investimenti infrastrutturali in finanza di progetto, dalla riproposizione dei project bond e da una migliore bancabilità dei progetti.

Notizie fresche anche per quanto riguarda gli incentivi fiscali sull’edilizia e il demanio: chi ha progetti per lo sviluppo di beni pubblici non utilizzati che non comportino oneri per lo Stato sarà agevolato; semplificazione in vista anche per la vendite delle caserme in disuso e relativo cambio di destinazione.

Tra il 2015 e il 2017 verranno investiti circa 220 milioni di euro per la promozione del Made in Italy, con l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e l’attuazione di manovre di contrasto alla vendita di prodotti finti-italiani, il cosiddetto italian sounding.

Attraverso accorpamenti e fusioni ci sarà la riduzione delle autorità portuali, con il potenziamento dell’intero sistema e il rilancio della nautica e dei porti turistici tramite l’estensione della norma già adottata in alcune Regioni sui marina resort.

Un’altra possibile novità è rappresentata dall’esonero parziale o totale dai tributi locali per i proprietari che sostituiscono le amministrazioni assumendosi la responsabilità della gestione di servizi.

In totale lo Sblocca Italia dovrebbe far ripartire i lavori già finanziati per oltre 43 miliardi e permetterà di recuperare circa 3 o 4 miliardi di euro che verranno investiti nella speranza di dare all’economia il giusto impulso per farla ripartire.

About Fabio Porpora

Lascia un commento