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Industria fatturato in crescita a marzo

Industria fatturato in crescita a marzo

Cresce il fatturato dell’industria italiana nel mese di marzo, ma si registra una battuta d’arresto per gli ordinativi. È quanto emerso dall’ultimo rapporto dell‘Istat.

Il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, è cresciuto dell’1,3 per cento rispetto al precedente mese di febbraio, con aumenti registrati sia sul mercato interno (+1 per cento) che su quello estero (+1,9 per cento).

Considerando la media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo risulta essere in calo dello 0,2 per cento rispetto ai tre mesi precedenti.

Il fatturato totale aumenta in termini tendenziali dello 0,9 per cento, a seguito di una flessione dello 0,9 per cento sul mercato interno e di una crescita del 4,5 per cento su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato registrano aumenti congiunturali per quanto riguarda l’energia (in crescita del 5,2 per cento), per i beni strumentali (in rialzo del 2,1 per cento), per i beni intermedi (su dello 0,7 per cento) e per i beni di consumo (in crescita dello 0,5 per cento).

L’indice grezzo del fatturato cresce, sempre su base tendenziali, del 4,2 per cento. Per il fatturato l’incremento tendenziale maggiore è stato registrato nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,8 per cento), mentre la diminuzione più marcata riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-14,8 per cento).

Con riferimento agli ordinativi totali dell’industria italiana si registra una flessione congiunturale dello 0,3 per cento, a seguito di un ribasso dello 0,5 per cento degli ordinativi esteri e di una variazione nulla per quanto riguarda quelli interni.

In raffronto con il mese di marzo 2014, l’indice grezzo degli ordinativi ha registrato una crescita del 2,7 per cento.

La crescita maggiore si è registrata nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica e apparecchi elettromedicali (+10,6 per cento), mentre il ribasso più marcato è stato rilevato nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,9 per cento).

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