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Adolescente ricoverata per dipendenza da Youtube

Adolescente ricoverata per dipendenza da Youtube

Quando sua figlia più giovane, Olivia, era alla scuola media, Mary la guardò sparire dietro uno schermo (i nomi sono stati modificati per proteggere le identità della famiglia). La figlia una volta dal carattere brillante, passò dall’uscire con alcuni amici stretti dopo la scuola a isolarsi nella sua stanza per ore ogni volta.

«Ha cominciato a stendersi senza muoversi e semplicemente stando al telefono», dice Mary. «Non sapevo cosa fare».

Olivia era sempre stata una specie di nerd, una studentessa diretta che cantava in un coro competitivo. Ma voleva disperatamente essere popolare e i ragazzi popolari parlavano molto dei loro ultimi video preferiti su YouTube.

«Ho iniziato a cercare di guardare quanti video ho potuto, esattamente quanto pensavo facessero gli altri», dice Olivia. «Un secondo dopo essere uscita dalla scuola, stavo già controllando il mio telefono».

A casa sua sulle colline di Oakland, Olivia scivolava nella sua stanza, dove si raggomitolava fino a quando era scuro, guardando video dopo video. Quando lei finalmente uscva, dice Mary, aveva spesso uno sguardo spaventoso, smorto e leggermente alienato.

Mary dice che ci andava piano con sua figlia; Olivia era spesso in uno stato d’animo feroce e rapita dalla rabbia dopo aver fissato il suo piccolo schermo per ore.

Casi del genere capitano in continuazione. Le dipendenze da internet, così come dai videogiochi (si veda un importante articolo uscito sul portale Insertcoin), sono all’ordine del giorno.

Ma siamo sicuri che internet sia la causa e non il mezzo?

«Gli adolescenti utilizzano smartphone e tablet per gli stessi motivi per cui si rivolgono a droghe pesanti, cioè per intorpidirsi da quello che sta accadendo dentro» afferma Jeff Nalin, primario di psicologia presso il centro dipendenze giovanili Paradigm di San Francisco.

«Descrivo un sacco di bambini che visitiamo come un tappo di sughero su un vulcano», dice Nalin. «Sotto c’è il fremito di ciò che sta succedendo, ma si ronza e rimescola fino a quando non scoppia. E colpisce con l’emergere di una depressione o emerge con un tentativo di suicidio».

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