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Giovanotti, il disco a sorpresa

Giovanotti, il disco a sorpresa

Giovanotti esce a sorpresa con un disco dedicato all’estate e alla spiaggia.

Un’opera prettamente commerciale, creata in pochissimo tempo col solo obiettivo di dare una colonna sonora all’estate e di incassare denaro sulle assolate spiagge italiane.

“Fino all’ultimo momento non pensavamo di farlo uscire: serviva a me, per connettermi con una musica più ritmica, immaginandola live, nei miei dj set. Quando abbiamo cominciato a suonare, i provini sembravano pezzi già pronti. E così ecco il disco”.

Un disco rabberciato, lanciato giusto in tempo per il primo caldo.

“Queste canzoni vanno immaginate come colonna sonora del film che ho nella testa e di cui siamo tutti protagonisti”.

Giovanotti torna quindi alla carica con un disco molto ritmico, studiato per le serate danzanti che si discosta una volta per tutte dai rimasugli dello stile autoriale ormai perso da numerosi dischi.

“È pura passione per la musica, niente altro che passione per la musica e per quello che la musica fa accadere”.

Ed eccolo ribadire:

“Il testo l’ho improvvisato in freestyle, poi è rimasto così. Canto ‘vado, non mi fermeranno mai’ e mi viene in mente la migrazione, la tenacia di chi parte, di chi non si guarda indietro, perché non esistono i ritorni, si parte e basta, si parte sempre”.

Giovanotti non ha grosse pretese e non cerca di convincerci più di tanto.

Il disco è quello che è: una sorta di freestyle messo in commercio perché reputato di qualità media.

“E’ musica cerimoniale che piacerebbe anche al presidente della Repubblica. Anche a Pertini, che era un gran figo. L’immagine di lui che rientra dalla Spagna dopo i Mondiali per me è stato il Big Bang: forse se ho questa specie di militanza ottimista la devo a quell’immagine lì. Uscivamo da un periodo buio, di lotte politiche sfociate nel terrorismo, negli anni di piombo. A me, bambino a Roma, toccava da vicino. Quella estate mi sembrò l’inizio di una nuova era. Ho la speranza che anche ora ci possa essere un nuovo inizio, di un Paese che gioca a carte in allegria, davanti a un bicchiere di vino”.

 

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