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Ritorna incubo del mostro di Firenze

Ritorna incubo del mostro di Firenze

La donna trovata crocifissa sotto il cavalcavia di Firenze potrebbe non essere stata l’unica vittima dell’assassino.

La polizia ritiene che esistono altri 6 o 7 casi analoghi a quest’ultimo. Come non ricordare il “mostro” di Firenze? La città toscana ricorda ancora bene gli anni in cui si consumavano efferati omicidi nelle campagne circostanti il capoluogo di Regione. Il capo della Squadra mobile di Firenze, Lorenzo Bucossi, ha dichiarato che questo omicidio presenta lo stesso modus operandi di altri casi irrisolti negli ultimi 8 anni, durante i quali sono state seviziate 6/7 prostitute.

Il primo indizio che ricollega gli omicidi è il nastro isolante utilizzato dall’assassino per legare la 26enne romena, lo stesso usato negli altri omicidi. Andrea Cristina Zamfir è il nome della giovane prostituta crocifissa e uccisa. Gli inquirenti hanno diffuso la notizia che il nastro isolante proviene dall’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi. La Polizia ha raccolto le testimonianze di altre prostitute che in passato sono state minacciate da un maniaco che le aveva terrorizzate e torturate.

Fortunatamente, le testimoni sono riuscite a scappare e, appresa la notizia dell’omicidio, si sono recate dalla Polizia per rendere queste preziose testimonianze. Al momento pare non sia stato possibile costruire l’identikit dell’assassino. L’omicidio di Firenze viene così collegato a quelli avvenuti ad Ugnano e le Procure di Prato e Firenze si sono unite per continuare le indagini. La polizia ha diffuso solo la testimonianza di una prostituta che asserisce di aver incontrato un uomo molto pericoloso.

Una persona molto tranquilla all’apparenza, ma una volta scesi dall’auto si è trasformato in un sadico, seviziando la donna. L’episodio si è ripetuto alcuni mesi dopo. La Polizia indaga sui fatti, nella speranza di trovare maggiori collegamenti che portino all’arresto dell’assassino.

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