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Dopo circa 10 mesi, la Nike di Samotracia è tornata al Louvre di Parigi totalmente restaurata; nel corso dei lavori si è scoperto che molto probabilmente i colori attuali della statua sono diversi da quelli originari. L’operazione è stata affidata al team di Daniel Ibled.
Da qualche giorno la bellissima Nike di Samotracia svetta di nuovo sull’Escalier Daru. Le sue splendide ali dispiegate e sospinte dal vento, sembrano pronte per spiccare il volo dalla scalinata su cui è adagiata. La statua, sottoposta a restauro dal 10 settembre del 2013, è appena ritornata alla sua collocazione.
Il marmo di Paro, prezioso materiale con cui, nel II secolo a.C. è stata realizzata quest’opera d’arte, ha subito una totale ripulitura. Lo stesso vale per la prua della nave su cui la Nike poggia i piedi. I marmi risultavano ingialliti dal grasso e anneriti dalla polvere.
I restauratori hanno deciso di non rimuovere un precedente intervento sulla statua; hanno quindi mantenuto il rifacimento in gesso dell’ala destra e del seno a cui hanno lavorato dei colleghi dell’800. Hanno invece preferito rimuovere la tavola di pietra su cui poggia la nave.
Questo sarebbe frutto di un restauro condotto agli inizi degli anni ’30 (di certo non a regola d’arte) e altererebbe notevolmente la percezione spaziale della Nike. Infine alcuni pezzi originari, disgregatisi nel corso dei secoli, sono stati reinnestati sulla statua (p.es. una porzione di ala sinistra).
Il team di Ibled ha scoperto, in fase di restauro, che la Nike era molto probabilmente una statua policroma. Piccolissime tracce di una particolare gradazione di blu, tipica dell’arte classica, sono state infatti rinvenute sul mantello. Il colore, ormai quasi inesistente, non sarà ripristinato.
