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Smartphone cinesi di qualità

Smartphone cinesi di qualità

Samsung si appresta a lanciare i suoi nuovi prodotti nella speranza di poter guadagnare il terreno perso nell’ulitmo trimestre, durante il quale il colosso coreano, pur rimanendo il leader del settore, ha visto una perdita di profitto di oltre quattro miliardi di euro (nonostante il mercato del settore della telefonia mobile sia cresciuto del 23%) causata soprattutto dal boom degli smartphone cinesi.

La domanda di smartphone cinesi, caratterizzati da un costo decisamente inferiore rispetto alle marche note, è enorme nei Paesi emergenti, e ditte già note come Lenovo e Huawei e le “novità” Oppo, Meizu e soprattutto Xiaomi crescono a ritmi incredibili.

Cerchiamo di conoscere meglio quelli che possono essere considerati il top fra gli smartphone cinesi e vediamo se davvero ad un costo inferiore corrispondono sempre e per forza dei prodotti di scarsa qualità.

Partiamo dall’Oppo Find 7, dotato di un processore quad-core Snapdragon 801 e una GPU Adreno 330 (che sono uno standard per questo tipo di telefoni), un grande schermo da 5,5 pollici con una risoluzione 2k, 3 GB di Ram e 23 GB di memoria espandibile tramite MicroSD.

La fotocamera frontale è da 5 MP, mentre quella posteriore può contare su un sensore da 13 MP della Sony con il quale sarà possibile girare video in 4K! Il sistema operativo è ColorOS, una rom molto performante di Android.

Lo Xiaomi Mi4 è lo smartphone cinese che ha avuto l’impatto più prepotente sul mercato al momento del lancio; anche in questo caso processore e GPU sono lo Snapdragon 801 e l’Adreno 330; il display è di 5 pollici con risoluzione Full HD (1920×1080).

Passando alla parte multimedia, anche in questo caso la fotocamera posteriore ha il sensore da 13 MP in grado di registrare vido in 4K, ma la fotocamera anteriore è da 8 MP, il che trasforma il Mi4 in una vera e proprio macchina da selfie. Anche per il Mi4 il sistema operativo è una Rom di Android nota come Miui.

Il One Plus One più o meno offre le stesse caratteristiche: processore quad-core Snapdragon 801 da 2,5 Ghz, GPU Adreno 330, fotocamera posteriore da 13 MP con doppio flash e possibilità di girare video in HD, display da 5,5 pollici con risoluzione HD e una sensazionale densità di 401 ppi. Il sistema operativo è una rom di Android creata da CyanogenMod appositamente per questo device, la CyanogenMod 11S.

Chiudiamo questa piccola carrellata di smartphone cinesi con il Meizu MX3, che si contraddistingue per il processore octa-core (quattro core A15 da 1,9 Ghz e quattro core A7 da 1,2 Ghz). Il display da 5,1 pollici ha una risoluzione Full HD ed è prodotto dalla Sharp.

Il reparto fotografico, seppure di tutto rispetto, è inferiore rispetto ai modelli già visti: 2 MP per la fotocamera frontale e 8 MP (sensore Sony) per quella posteriore. Il sistema operativo è una versione personalizzata di Android di nome Flyme OS.

Come si può notare, sono sempre di più gli smartphone cinesi che riescono ad affrancarsi dai luoghi comuni e si propongono come telefoni di ottima fattura, degni di rivaleggiare contro i prodotti delle marche più note e, nella stragrande maggioranza dei casi, più care.

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