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Aggiornamenti Iraq: Isis uccide 500 Yazidi, urgono aiuti umanitari

Aggiornamenti Iraq: Isis uccide 500 Yazidi, urgono aiuti umanitari

Tra gli aggiornamenti odierni relativi alla situazione irachena, uno sembra assumere contorni particolarmente allarmanti; l’Isis uccide più di 500 Yazidi in un giorno, confermando che in Iraq non urgono soltanto aiuti umanitari, ma anche forti misure di repressione del terrorismo e dei movimenti integralisti islamici.

Il Ministro iracheno per i diritti umani avrebbe dato adesso notizia che nella lotta politico – religiosa dell’Isis sarebbero già morti oggi ben 500 ostaggi Yazidi. Dopo aver sequestrato nei giorni scorsi almeno 300 donne della tribu, i terroristi hanno avviato un vero e proprio genocidio.

Molti Yazidi sono stati costretti ad inginocchiarsi e a subire le violenze dei membri dell’Isis, ultima delle quali un colpo alla testa che nel migliore dei casi ha ucciso la vittima immediatamente. Chi non è morto sul colpo è stato comunque sepolto vivo in una grande fossa comune nei pressi di Sinjar.

Tra le vittime uomini e donne di ogni età e condizione economica, bambini e neonati Yazidi. La situazione, com’è facile capire, è ormai sfuggita di mano tanto al governo dell’Iraq quanto alle Nazioni Unite. Continuano quindi senza sosta i raid aerei autorizzati da Barack Obama.

Curdi e Americani hanno ripreso il controllo delle città settentrionali dell’Iraq cadute in mano ai terroristi; ciò ha consentito a circa la metà dei 40.000 Yazidi rifugiatisi sulle montagne irachene, di scappare nei villaggi ormai protetti dagli alleati.

Gli Yazidi asserragliati sulle montagne sono sfuggiti alla morte grazie agli aiuti umanitari programmati dell’aviazione militare americana. Ciononostante almeno 50 bambini al giorno, dall’inizio della guerriglia ad oggi, hanno trovato la morte a causa degli stenti patiti ad alta quota.

In aiuto degli Yazidi, in difesa della cristianità e dei civili abitanti in Iraq, sembrano oggi mobilitarsi anche Francia ed Italia. Il ministro Mogherini ha lasciato intendere che, molto probabilmente, oltre che aiuti umanitari il nostro paese potrebbe offrire anche alleanza militare.

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