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Parchi italiani: ai detenuti affidata la riqualificazione

Parchi italiani: ai detenuti affidata la riqualificazione

Parchi italiani oggetto di riqualificazione. Stavolta, però, la manutenzione non viene affidata a ditte specializzate, ma ai detenuti italiani. È stato messo in piedi un progetto che coinvolge l’amministrazione carceraria italiana ed i singoli parchi sparsi per la penisola.

Con questa iniziativa, l’Italia vuole coniugare la rieducazione carceraria con la natura. I detenuti verranno impiegati nei parchi nazionali attraverso una convenzione firmata dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e da quello dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Il fine di questa idea è fornire competenze indispensabili per consentire ai detenuti il reinserimento nel mondo del lavoro una volta scontata la loro pena.

Molto spesso chi esce dal carcere non sa cosa fare, a chi rivolgersi per trovare un lavoro. Non avere delle competenze significa che molti di loro scelgano di tornare alla “vecchia” vita, perché consapevole che nessuno darà loro mai un lavoro e quindi dignità. Concedere ai condannati meritevoli questa possibilità significa dar loro la possibilità di trascorrere molte ore della giornata all’aria aperta e non dentro le mura del carcere, alleggerendo moltissimo la loro condizione di detenuti.

Inoltre, il coinvolgimento di una parte della popolazione carceraria italiana significa anche utilizzare preziose risorse umane gravando poco sulle tasche dei contribuenti. Il primo progetto che partirà e che fungerà da sperimentazione è quello delle Cinque Terre, in Liguria.

In Italia abbiamo la fortuna di avere 24 parchi nazionali protetti, ognuno dei quali necessita di manutenzione costante. Affidarsi a ditte specializzate significherebbe pagarle, ovviamente. Invece, coinvolgendo i detenuti si coniugano tante necessità nello stesso momento.

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