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Gioco d’azzardo: le possibili cause scatenanti, i primi sintomi e possibili rimedi

Gioco d’azzardo: le possibili cause scatenanti, i primi sintomi e possibili rimedi

La dipendenza dal gioco d’azzardo, conosciuta anche come ludopatiaazzardopatia, sta diventando un problema sociale sempre più importante; spia di uno scarso benessere psichico la patologia necessita di un approccio psicanalitico tanto nella scoperta delle cause scatenanti quanto nella ricerca dei rimedi.

Il problema è inquadrabile in una generale difficoltà di controllo degli impulsi; il giocatore infatti per noia, eccessivo spirito di competizione ed irrequietezza derivata da diversi stimoli, non controlla l’impulso di giocare accantonando via via gli affetti e le attività quotidiane.

Chi ha avuto modo di osservare da vicino un ludopatico sa che il paziente, nella maggior parte dei casi, non è in grado di rendersi conto di avere un problema. Molti dipendenti dal gioco d’azzardo hanno iniziato quasi per caso, magari cercando di rompere la monotonia entrando di tanto in tanto in un casinò.

Pian piano però hanno dato fondo a piccole somme accantonate per altri scopi, poi si sono indebitati fino ad arrivare sul lastrico.Il gioco d’azzardo non è facile da curare e, in molti casi, da individuare. Chi è affetto da ludopatia tende infatti a minimizzare il problema e, ovviamente, a nasconderlo alle persone più vicine.

Dato che ad essere affetti da dipendenza dal gioco d’azzardo sono sempre più spesso gli adolescenti, bisognerà prestare attenzione a frequenti ed immotivate richieste di denaro che possono tradursi anche in piccoli furti domestici.

I rimedi più efficaci consistono comunque in terapie d’urto a base psicologica; d’aiuto ad esempio è il sostegno familiare che si deve esplicare in toni fermi e decisi, ma comunque mai aggressivi. Un altro rimedio consiste nella revisione, ancora una volta grazie all’intervento di un analista, di eventuali rapporti problematici all’interno della coppia o della famiglia in genere.

Il rimedio più importante e risolutivo resta sempre quello di motivare il paziente a riflettere su sé stesso e le sue questioni non risolte. Solo così potrà prendere coscienza di aver bisogno di aiuto e rispondere positivamente alle terapie somministrategli dagli analisti.

La ludopatia, l’azzardopatia, o dipendenza dal gioco d’azzardo, dovrebbe darci modo di riflettere su un piccolo particolare; tutti noi siamo sempre più soli. Non sarebbe il caso di imparare nuovamente ad interagire e soprattutto ad ascoltare chi ci sta vicino?

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